23 marzo 2014

L'arte di comunicare secondo Cicerone

Se c'è qualcuno che di comunicazione se ne intende, quello è Marco Tullio Cicerone. 

Se qualcuno scrive qualcosa sull'arte di parlare più di duemila anni fa e quello che scrive non solo non cade nel dimenticatoio, ma resta ancora attuale a rileggerlo, penso valga la pena prestare un po' di attenzione a questi insegnamenti, che riporto:

Cosa è un oratore:

(la qualifica di oratore) Spetta a colui che, qualunque argomento gli capiti di dover affrontare, è in grado di trattarlo con competenza, proprietà ed eleganza, sostenuto dalla memoria e con una certa autorevolezza.
Sapere o saper parlare ?
Come l'oratore può esprimersi meglio su quegli argomenti che appartengono ad altre discipline se li ha studiati, così gli esperti delle altre discipline possono esprimere meglio i propri argomenti se hanno appreso qualche elemento dell'arte oratoria
Sono da considerare difetti tanto l'incapacità espressiva di chi, pur conoscendo bene l'argomento, non riesce a spiegarlo con parole appropriate, quanto l'ignoranza di chi, sempre pronto con la parola, non è sostenuto da adeguate conoscenze. Se però dovessimo scegliere una delle due cose, è sicuramente preferibile una saggezza inespressiva a una ignoranza loquace. Se invece cerchiamo la perfezione, essa consisterà nella capacità di esprimere un'alta sapienza. Il perfetto oratore è colui che, oltre a sapere comunicare, possiede anche un'ampia cultura.
Il ragionamento 
Chi mira ad esprimersi in modo eccellente non deve soltanto possedere quella capacità che gli è propria, vale a dire parlare con scioltezza e facilità, ma anche impossessarsi di quella affine e in un certo senso contigua che è l'arte di ragionare.
Cosa dire 
Un valido oratore deve avere chiaro che cosa dire, quanto e in che modo
Individuare quali cose devono essere dette per sostenere una dimostrazione o una spiegazione, e in quale ordine dirle, è la qualità più specifica di un buon oratore.
Quando gli argomenti che ci appaiono validi e convincenti sono molti, come spesso accade, è comunque opportuno riconoscere quelli più deboli ed eliminarli dal discorso. Nella rassegna degli argomenti, cioè, non importa la quantità, ma la qualità.
Cosa non dire
In un discorso persuasivo è opportuno basarsi su ciò che vi è di buono nella tesi, abbellirlo e ampliarlo; bisogna soffermarsi, indugiare e insistere sugli elementi positivi e, parallelamente, evitare quelli negativi e sfavorevoli, senza tuttavia dare l'impressione di sfuggire a essi, bensì rendendoli meno evidenti attraverso l'ampliamento e l'abbellimento dei punti di forza.
L'efficacia di un oratore si potrà valutare solo dall'effetto che egli produrrà con le sue parole sull'uditorio; e gli effetti che bisogna essere capaci di suscitare sono sostanzialmente tre: che chi ci ascolta venga convinto dalle nostre parole, che ne sia dilettato e che ne sia emotivamente coinvolto.
L'ordine degli argomenti
Sbaglia chi colloca all'inizio quelli meno solidi, così come è un errore, qualora vi siano più oratori che devono intervenire, insistere perché incomincino a parlare quelli meno validi. 
Come iniziare il discorso (vedi anche: Come iniziare una presentazione) 
L'inizio del discorso deve essere sempre preciso, efficace, ricco di spunti, espresso in termini appropriati, oltre che pertinente all'argomento. Esso dà una prima idea di ciò che verrà detto e predispone al seguito; deve pertanto blandire e accattivare l'ascoltatore
A chi volesse approfondire l'argomento suggerisco:
L'arte di comunicare (Marco Tullio Cicerone)

Altri post di questo blog sull'argomento:
Ascoltare + Parlare = Comunicare
L'arte di ascoltare secondo Plutarco

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