21 aprile 2013

cinque tattiche per prendere decisioni migliori


1. satisficers vs maximizers: i primi si accontentano di una decisione quando i loro criteri sono soddisfatti (prezzo, condizione, …), i secondi vogliono prendere la decisione perfetta. i primi pare siano alla fin fine più soddisfatti una volta che la decisione è stata presa (mi torna in mente l’impossibile ricerca della perfezione). tanto vale cercare di prendere le informazioni si, ma solo quelle in effetti necessarie: avute queste prendere la decisione e passare oltre.
2. less can be more: se sono tante le variabili da prendere in considerazione, concentrarsi su quella/quelle più importanti. quasi sempre sono sufficienti a prendere la decisione e le altre variabili si dimostrano superflue (è dimostrato).fidarsi del proprio istinto e non pensarci troppo.
3. tre tipi di intuizione: ordinaria, esperta, strategica. la prima è l’istinto, la seconda è basata sull’esperienza, è rapida e funziona in molte situazioni familiari. l’ultima (link) è più di una sensazione, è un pensiero molto chiaro, può essere molto lenta a materializzarsi e funziona bene per situazioni fuori dall’ordinario. attenzione perché strategica ed esperta sono antagoniste l’una dell’altra e vanno utilizzate in situazioni diverse: un problema familiare sarà facilmente affrontato con l’intuizione esperta, sicuramente efficace in una situazione relativamente conosciuta. ma attenzione a non tirare subito delle conclusioni troppo rapide basate sull’esperienza, specie in situazioni poco familiari.
4. fidarsi dell’esperienza - degli altri. vedi sopra. chiedere ad altri che hanno esperienza, che ci sono già passati resta sempre valido (versione lunga)
5. non tutto ha bisogno di una decisione - ovvero (esempio personalissimo) quando al ristorante mi arriva la domanda “avete già scelto?” ed io sono in dubbio fra due o peggio tre cose senza saper decidere. è perché sto cercando di applicare chissà quali criteri di scelta. alle volte una cosa vale l’altra, o semplicemente non val la pena pensarci troppo. 
(articolo originale, altri approfondimenti nel testo)

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